Il bosco gorgoglia un discorso di senso compiuto: dice "è piovuto". Le piagge sono desolate, Ma solo come de-solate, prive di sole. Qualcuno direbbe che questo è "brutto tempo", ma qualcuno chi? E perché? Da quale punto di vista è brutto? In novembre il tartufaro fa festa. Quando c’è grigio il muratore (che fabbrica il grigio) non lavora. È brutto? No, perché là in fondo c’è l’azzurro fosforescente che illumina il grigio; qui in mezzo ci sono le bacche rosse del cagapui fra il marrone ostinato. Si trovano gialli giacimenti di mele selvatiche a dirci che non ci sono più gli zii e i nonni. O se ci sono, a giudicare dal vischio che adombra i peri, non hanno più motivo di fremere: i nipoti sono tutti partiti. Sono cresciuti e sono diventati zii inespressi. Eppure Natale viene ancora, quello che manca è il motivo di celebrarlo, lo stupore da rinnovare. Qui è stato il progresso a far conoscere il gusto della frutta matura. Andati via un po’ tutti, sono rimasti i reduci a scoprire che la prugna è dolce, quando è gialla o rossa. Mio padre le mangiava sempre verdi, per essere sicuro di mangiarle. Ci sono nespole dappertutto, della loro morbidezza marrone. Il letto del torrente si è spostato e il cane mi chiede se era di qui che si passava le altre volte. La diga fatta da uno scooter vecchio, che direbbe il castoro?, è crollata e l’acqua si porta via tutto, sassi e vecchi legni stanchi e gonfi, orme di volpe e speranze di lombrichi. Quel che non porta via è il piacere di un brutto tempo che mi sembra tutto tranne che brutto.
E pensare che due giorni fa, a non pensare a queste cose, mi pareva che tutto fosse poi uguale, che niente valesse qualcosa.
E pensare che due giorni fa, a non pensare a queste cose, mi pareva che tutto fosse poi uguale, che niente valesse qualcosa.
utente anonimo ha detto:
Beh, ma questa è roba da De Andrè, da Guccini. Da chapeau, amico mio! Si potesse dare un giudizio al post con lo stato d’animo che ho ora, direi "entusiasta". C’è stato un momento, ti giuro, (quello dei nipoti partiti e degli zii inespressi) dove mi son davvero chiesto se quello che leggevo era davvero opera tua o di qualche mostro sacro. Sarà che conosco quei boschi, quel ruscello con lo scooter arrugginito, sarà che ho nelle narici l’odore delle foglie d’autunno, però questo testo mi pare francamente eccellente. Dal contenuto alla forma. Vai così, vecchio orso!!
Bongio
utente anonimo ha detto:
a volte quando ti leggo mi pare di vedere pezzi di Baricco, soprattutto nel modo in cui organizzi i discorsi, in alcuni espedienti retorici. Questa volta però il tuo post ha il sapore di un Benni di ottima annata.
Il tuo segno stilistico, poi, secondo il mio umilissimo parere, è quell’acuta ironia… perchè si fa presto a dire che magari fai dei giri retorici che ricordano Baricco, ma poi dentro quel giro retorico c’è da metterci del contenuto, e fin dalle superiori hai questa capacità di evocare immagini e situazioni che, in quei giri retorici appunto, calzano a pennello.
il tuo blog è sempre stimolante!
M.
avvelenato82 ha detto:
Considerate che non guadagno molto! Tutt’al più posso offrirvi un caffé d’orzo!
Vi dico sinceramente che questi vostri commenti (piano con i nomi, comunque! :-P) per me sono dei regali impagabili.
@1effettivamente noi siamo quello che mangiamo meno quello che caghiamo, come direbbe quello. Più quello che respiriamo.
@2 non te la si fa, eh? Solitamente uno non sa mai a chi si ispira, da chi è influenzato. Sono poi gli altri a dirglielo. In questo caso, M., la tua osservazione avrà invece valore doppio: effettivamente anche mentre vivevo quelle sensazioni sconquassanti mi pareva di colpo di esser finito dentro ad un romanzo di Benni.
Del miglior Benni, per la precisione. Ma non è merito della penna: è l’inchiostro che è buono!
utente anonimo ha detto:
Chi mi ha preceduto ha ragione… è un gran bel post questo qui… Bravo Avvelenato – ti direi bravissimo se non ti conoscessi.
Anch’io credo che per scrivere di certe cose, di cose che per certi versi possono sembrare più o meno scontate, ci voglia il giro di parole giusto, e una scelta adeguata delle stesse. Se della retorica si riesce a fare l’arte della retorica, si riesce nell’intento di operare sottolineature all’ovvio, o meglio evidenziature, e l’ovvio detto-narrato-descritto in maniera perfetta (umanamente parlando) può risultare qualche cosa di straordinario. E comunque cose del genere, come sei riuscito a fare un po’ tu, succedono quando si va oltre la scrittura corretta ed elegante, che poi può sembrare quasi una tecnica nuova. Cose del genere probabilmente succedono quando si dispone di un certo stile personale che contraddistingue l’autore, ecco, e penso che tu sia sulla buona strada per crearti un marchio di scrittura. Certo che poi ci vuole anche il palato giusto del lettore per cogliere – se c’è – i segni distintivi di un autore.
rossibenedetto
utente anonimo ha detto:
No, ma donne: volete davvero che un essere come il nostro Avvelenato non lasci un discendente su questa Terra? Non so come la vedete voi, ma io credo che sarebbe una perdita incalcolabile per l’umanità. (Colgo l’occasione per meravigliarmi di come un post di una simile magnificenza abbia ricevuto così poca attenzione, forse è per questo che il mondo va male).
Bongio
avvelenato82 ha detto:
Ahahaha, grazie Bongio!
Mi pare che la stessa urgenza uterina possa valere anche per te, no?! Chissà che ne sarà del futuro dei nostri spermini.
Ma prescindendo da questo..qualcuno di abbastanza capace come Oscar Wilde già ti anticipava dicendo "quando tutti intorno mi danno ragione, ho la sensazione di avere torto". Per cui l’esiguità dei commenti, ho notato, è il miglior complimento per un post.
Prova un po’ a girare per la rete reperendo quei post sulle generali "oggi sono andata a prendermi lo smalto beige". Troverai che non hanno meno di 67 commenti al secondo.
Così va il mondo. Keep it on!
(scusatemi per il veleno)
gilo79 ha detto:
Belin!
nastjenka84 ha detto:
avvelenato, però, non mi scadere in questo, per quanto giustificato, snobismo.
Anche un post sullo smalto beige, sebbene sia una cosa aberrante (lo smalto, non il post) può avere la sua ragione d’essere, voglio dire. E anche i 67 commenti/s
E con ciò, la mia lancia per chi scrive minchiate l’ho spezzata.
(e non perseguendo il mio personalistico interese, eh. Sia chiaro. Minchia la coda di paglia)
avvelenato82 ha detto:
Nastjenka: mille volte vero! Tutto il dicibile – e anche l’ineffabile! – ha diritto di cittadinanza nell’immaginario umano e pertanto a maggior ragione in un blog. Ci mancherebbe altro.
La mia, più che altro, voleva essere una valutazione statistica: anche gironzoloando un po’ per gli altri blog, mi è parso di capire che il numero dei commenti tendenzialmente è inversamente proporzionale alla "bontà" del post stesso. Dove con "bontà" di preciso non so stia indicando. Non nego di restare deluso quando osservo che un post verso cui nutrivo "soddisfazione" non stimola nessuno spunto nelle altre persone. Allora forse quell’indagine statistica non era nient’altro che un modo per tirars(elo) un po’ sù. hai ragione tu!!
nastjenka84 ha detto:
Ma sai, il numero di commenti vuol dire e non vuol dire. Può darsi che la gente sia solo momentaneamente meno assidua nel visitarti il blog, o che sia afona (sai, i mali di stagione), o che abbia sospeso il giudizio, o che le sembri stupido commentarti un post che va così bene da solo.
Leggendolo, il mio commento spontaneo era "Miii". Pensandoci, il giorno che l’ho letto, qui da queste parti, tradizionalmente in scala di grigi, il cielo era di un colore inusuale (azzurro, pensa te. Mai visto) e c’era il sole. E io ho pensato: "Tieniti il tuo brutto" veramente, o tartufaro.
Basta che mi lasci il mio bello. Uccido per molto meno, io.
(fatta l’esperienza, commentarti questo post sembra stupido sì, e stupido assai)
asintoto ha detto:
Bel post.
L’ho letto più volte perchè mi sa che è un post che va letto più volte, come certi quadri (impressionisti?)
E non sapevo cosa commentare se non questo.